EKET, combinazione di mobili da parete IKEA, è molto più di un sistema modulare: è un invito a ripensare gli spazi in modo libero, personale, creativo. Già a colpo d’occhio, con le sue linee pulite e la possibilità di giocare con altezze, colori e profondità, trasmette leggerezza. Eppure è solido, intelligente. Un piccolo sistema che trasforma anche l’angolo più dimenticato in qualcosa di vivo. Di tuo.

La sua forza sta in quella forma semplice, quadrata. 35×35 cm: una misura netta, perfetta. Un ritmo visivo che si ripete e si spezza, a seconda di come lo combini. C’è chi lo usa per costruire pareti intere, chi lo appoggia a terra come un totem discreto, chi lo sospende leggero per far respirare il pavimento. Due combinazioni. Due anime diverse.
Una guarda verso l’alto: effetto noce con inserti bianco e grigio-verde, 80 cm di larghezza per 210 cm di altezza. Prezzo: 197,50 €. La senti come una colonna, quasi architettonica — ma calda. L’altra è più pacata, quasi sussurrata: bianca e grigio-azzurra, più contenuta, 112,50 €. Perfetta per chi vuole ordine, ma senza troppa scena. Il montaggio? Intuitivo. I tasselli scorrono nei fori predisposti senza forzature. E quella precisione nordica, sì — si sente tutta.
Quando il muro respira: EKET come estensione dello spazio
Appenderlo al muro significa liberare il suolo. Ma anche molto di più. Significa alleggerire l’occhio, dare un nuovo ritmo alla stanza. Una libreria tradizionale poggia a terra, ingombra. EKET, invece, sembra fluttuare. Perfino quando è carico di oggetti: libri, vasi, cornici, scatole di tessuto.
Questo effetto è potenziato dai colori. I moduli chiari riflettono la luce, quelli più scuri la assorbono. L’alternanza genera movimento, profondità. Non è solo una questione estetica: la parete stessa sembra diventare più ampia, più alta. In una stanza di 12 m², ad esempio, un modulo EKET sospeso a 120 cm da terra può lasciare libero lo spazio per una panca o una cassapanca, senza sacrificare nulla.
A volte basta questo: un cubo, un’ombra, una distanza dal pavimento. E il senso della stanza cambia.
Comporre come vuoi: libertà visiva, ordine mentale
EKET ti guida, ma non impone. Ogni modulo può essere ruotato, affiancato, impilato, fissato. Non ci sono gerarchie. Nessun alto o basso, destra o sinistra. Solo un’idea da far crescere: geometrica, colorata, utile. O magari tutta bianca, essenziale.
Chi ha poco spazio apprezza la sua modularità: ogni elemento aggiunge contenimento, senza appesantire. Ma anche chi ama l’estetica trova pane per i suoi occhi. Un esempio? Creare una colonna asimmetrica alta 175 cm (5 moduli in verticale) alternando effetto noce e bianco: ritmo, calore, personalità. O disegnare un quadrato di 3×3 cubi (105×105 cm), lasciando alcuni vani vuoti per dare respiro.
Un trucco? Lasciare almeno un modulo aperto, senza sportello. Dentro, solo un oggetto speciale. Un libro d’arte. Una ciotola in ceramica. O una pianta dalle foglie leggere. Così ogni volta che lo guardi, c’è qualcosa che racconta chi sei.
Colori e materiali che si parlano
Non è solo un gioco di forme. I materiali contano. EKET è realizzato in truciolare con rivestimento melaminico: resistente, lavabile, pratico. Ma è la finitura a fare la differenza. Il noce ha quella venatura calda, che sembra quasi da toccare. Il grigio-verde tende alla salvia, mentre il grigio-azzurro ricorda certe mattine di settembre.
In ambienti moderni, i moduli chiari si fondono con le pareti. In quelli più classici, l’effetto noce scalda l’insieme. Tutto dipende dalla luce. Se è naturale, radente, meglio usare i colori scuri in basso e quelli chiari in alto. Se invece l’illuminazione è artificiale (lampade LED da 2700 K, ad esempio), si può osare l’inverso per creare zone più intime.
Tre idee semplici da copiare
- Crea una “libreria invisibile”: 4 moduli bianchi sovrapposti, montati a 30 cm dal pavimento. Leggeri, ma capienti.
- Usa EKET come comodino sospeso: 1 solo cubo a 45 cm da terra, in grigio-verde. Dentro solo il necessario: un libro, una candela.
- Disegna una zona ingresso: 3 cubi orizzontali, affiancati e fissati a 90 cm. Sopra, uno specchio rotondo. Sotto, un tappeto intrecciato.
Non serve molto. Basta una parete libera, un cacciavite, un’ora di tempo.
Modificabile nel tempo, fedele sempre
La cosa più bella di EKET è che cambia con te. Se ti sposti, lo smonti e lo ricombini. Se la famiglia cresce, aggiungi moduli. Se cambi gusto, basta un colore diverso. Non è un mobile che impone, ma che accompagna.
E anche dopo anni, resta attuale. Perché il suo linguaggio è semplice. Perché non ha tempo. Perché è uno spazio vuoto che aspetta solo di essere riempito.
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