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Come potare la menta: il trucco semplice che la rende più folta

Piante & Fiori

Rendere la menta più folta con la potatura giusta è un gesto semplice, quasi intuitivo. Ma serve una mano gentile e un occhio attento. Perché ogni taglio ha conseguenze: un ramo lasciato crescere indisturbato si allunga, si svuota, perde aroma. Invece se lo fermi nel punto giusto, esplode in foglie nuove.

Come potare la menta: il trucco semplice che la rende più folta
Come potare la menta: il trucco semplice che la rende più folta

Potare la menta non è solo manutenzione: è un invito a moltiplicarsi. Non serve molto: forbici affilate, guanti leggeri, un po’ di tempo dopo la pioggia o nel tardo pomeriggio, quando le foglie sono asciutte ma ancora fresche. E la voglia di osservare.


Perché ogni pianta ha il suo ritmo.

Il momento migliore: quando tagliare per favorire la crescita

La menta ha un ciclo vivace, ma va seguita con discrezione. Se aspetti troppo, diventa invadente. Se tagli troppo presto, non ha ancora la forza per reagire. La prima finestra ideale arriva a metà primavera, tra aprile e maggio, quando la pianta ha già superato lo choc invernale ma non ha ancora fiorito.

In questa fase, gli steli sono teneri, verdissimi. Si potano a 5–7 cm sopra la base, lasciando almeno due nodi. Il taglio stimola la pianta a ramificarsi proprio da lì. Entro due settimane, appariranno nuovi getti laterali. Un dettaglio concreto? Dopo una potatura ben fatta, una pianta di menta può triplicare la sua massa fogliare nel giro di un mese.


C’è un secondo momento utile, dopo la fioritura estiva (giugno-luglio). I fiori sono belli ma esigenti: tolgono energie alle foglie. Appena iniziano a seccarsi, meglio eliminarli. Tagliare gli steli sfioriti a metà altezza permette alla pianta di concentrarsi su una nuova ondata di verde.

Infine, l’autunno (settembre-ottobre) è tempo di pulizia. Si taglia quasi tutto, lasciando solo 2–3 cm sopra il suolo. È come dire alla pianta: riposa, ma preparati a tornare.

Il gesto giusto: come tagliare senza stressare la pianta

Non si tratta solo di tagliare, ma di farlo con grazia. Le cesoie devono essere affilate: il taglio dev’essere netto, mai strappato. Sempre sopra un nodo, mai troppo vicino alla base. La linfa deve poter circolare. Meglio ancora: pizzicare con le dita le cime più giovani, ogni due settimane circa. Questo piccolo gesto, apparentemente insignificante, cambia tutto. Stimola le gemme dormienti, rende la pianta più piena, più ordinata.

Evita di togliere più di un terzo della pianta in un solo intervento. La menta ha una buona capacità di recupero, ma serve equilibrio. Troppo stress, e si ferma. Un accorgimento curioso: pota nel tardo pomeriggio. La concentrazione degli oli essenziali è più alta, e le ferite si rimarginano meglio durante la notte. Semplice, ma efficace.

Contenere, non reprimere: come gestire la menta in vaso

La menta in vaso vive in uno spazio chiuso, e tende ad esaurirlo in fretta. I rizomi strisciano sotto la terra, spingono contro le pareti, cercano una via d’uscita. Ecco perché ogni mese è bene intervenire con piccole potature di contenimento. Basta rimuovere i getti più lunghi, quelli che si inclinano verso l’esterno. Taglia dove lo stelo si biforca, così da non lasciare monconi. Le foglie nuove cresceranno verso l’interno, riequilibrando la forma.


Ogni due anni, svasa la pianta. Dividila in due (anche in tre, se è grande). Rinvasa con terriccio nuovo, ricco ma drenante. La menta ama la luce ma teme l’aridità. Un dettaglio utile? Una ciotola da 22 cm di diametro è perfetta per una pianta media, con annaffiature regolari (circa ogni 3 giorni d’estate).

Non dimenticare mai: meno spazio ha, più ha bisogno di essere osservata.

Menta in giardino: come evitare che si espanda troppo

In terra, la menta diventa audace. Lancia stoloni ovunque. Una sola piantina, se ignorata, può coprire un metro quadrato in una stagione. Per questo, oltre alla potatura, serve delimitare.

Una tecnica semplice? Pianta la menta all’interno di un vaso senza fondo, interrato fino a filo terra. Anche un secchio da muratore va bene, purché profondo almeno 30 cm. Così i rizomi restano confinati.

Quando la pianta supera i 40 cm d’altezza, taglia la metà superiore. Non aver timore: tornerà più forte. E se il centro della pianta comincia a svuotarsi, taglia gli steli vecchi alla base. Lascia solo i più giovani: saranno loro a rigenerare il cespuglio. Una volta al mese, controlla i margini. Se vedi getti che si allontanano troppo, tagliali subito. La bellezza della menta sta nella sua forza. Ma va incanalata.


menta folta in gardino

Il segreto aromatico: perché potare migliora il profumo

Ogni foglia tagliata è un messaggio. La pianta reagisce producendo più oli essenziali. È un meccanismo di difesa, forse. O di generosità. Sta di fatto che una menta ben potata ha un profumo più intenso.

Vuoi un’aroma più persistente? Pota il giorno prima della raccolta. Le nuove foglie, nate in reazione al taglio, concentrano l’essenza. E scegli sempre le foglie centrali, quelle più giovani, più spesse.

Un dato curioso: la concentrazione massima di mentolo nelle foglie di Mentha x piperita si registra tra le 10:30 e le 11:45 del mattino, in piena luce. Se le tagli in quel momento, il profumo riempie l’aria. E resta sulle dita.

Ecco una piccola lista degli errori da evitare:


  • Non tagliare mai sotto un nodo: la pianta fatica a reagire
  • Evita di potare durante i giorni troppo caldi o ventosi
  • Non lasciare fiori secchi: tolgono energia
  • Non usare cesoie arrugginite o sporche
  • Evita di bagnare le foglie dopo la potatura: rischi muffe

Un piccolo diario della menta, tutto qui. Osservala, toccala, ascoltala. Ogni taglio può essere un inizio.

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