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Albero di giada e temperature basse: cosa fare subito

Piante & Fiori

Con l’arrivo dell’inverno, l’albero di giada e le temperature basse diventano una combinazione pericolosa. Questa pianta grassa dall’aspetto scultoreo teme il gelo più di quanto sembri: basta una notte fredda perché le sue foglie carnose si macchino, ingialliscano o cadano.

Albero di giada e temperature basse: cosa fare subito
Albero di giada e temperature basse: cosa fare subito

Appena l’aria si fa pungente e il vetro delle finestre si copre di condensa, anche le piante da interno chiedono attenzione. L’albero di giada (Crassula ovata), spesso collocato vicino a davanzali o verande, può soffrire silenziosamente: non emette lamenti, ma il suo corpo racconta tutto, se si sa osservare.


La sua linfa spessa, che la nutre durante i mesi secchi, la rende vulnerabile quando le temperature scendono sotto i 5°C. Ogni foglia, ogni ramo, è come un piccolo serbatoio d’acqua: se ghiaccia, si rompe, e la pianta non dimentica.

Come il freddo colpisce l’albero di giada

Il gelo agisce come un ladro silenzioso. Non porta via la pianta all’istante, ma lascia dietro di sé cicatrici che appaiono all’alba.

Segnali di sofferenza da freddo:


  • Foglie molli o traslucide
  • Macchie scure o necrotiche
  • Caduta improvvisa delle foglie
  • Fusto molle alla base
  • Crescita rallentata o bloccata

Il freddo non agisce da solo. L’umidità ambientale elevata amplifica il danno: in una serra mal ventilata o in una stanza troppo umida, l’acqua si accumula nei tessuti e li rende più fragili. A questo si aggiunge l’errore più comune: l’irrigazione eccessiva in inverno. Le radici, a bassa temperatura, assorbono poco. L’acqua ristagna e può causare marciumi.

Un altro nemico è lo shock termico: spostare la pianta dal caldo interno al freddo esterno (o viceversa) senza gradualità può danneggiarla quanto un gelo improvviso. Le foglie si accartocciano, i rami si afflosciano.

Cosa fare subito se l’albero è esposto a basse temperature

Agire in fretta è fondamentale. L’albero di giada è resiliente, ma solo se viene aiutato per tempo.

  1. Portare la pianta al riparo: anche poche ore in un luogo più caldo possono fare la differenza. Una stanza luminosa ma non riscaldata è ideale.
  2. Asciugare bene le foglie: se sono umide, tampona delicatamente con un panno. L’acqua sulla superficie può diventare una lente che amplifica il freddo.
  3. Sospendere le annaffiature: almeno per due settimane, lascia che il terreno si asciughi completamente.
  4. Controllare il vaso e il drenaggio: se l’acqua ristagna, rinvasa subito in un contenitore forato con substrato per succulente.
  5. Potare le parti danneggiate: solo dopo qualche giorno, per capire se il danno è irreversibile. Se un ramo appare molle e brunastro, taglia fino al punto sano.

Nel frattempo, osserva la pianta come si osserva un corpo che guarisce. Ogni giorno può raccontare qualcosa di nuovo: una foglia che si stacca, una nuova gemma che appare.

Come proteggere l’albero di giada in inverno

Prevenire è molto più semplice che curare. Quando l’aria si fa più secca e la luce più obliqua, è tempo di cambiare anche le abitudini di cura.


Azioni essenziali per proteggere l’albero di giada:

  • Spostare la pianta lontano da correnti fredde
  • Isolare i vasi dal pavimento (con legno, sughero o polistirolo)
  • Ridurre le innaffiature a 1 volta al mese
  • Usare un terriccio drenante e asciutto
  • Garantire luce diretta per almeno 4 ore al giorno
  • Evitare i ristagni nei sottovasi

Chi ha verande o serre fredde può avvolgere il vaso con tessuti invernali traspiranti o posizionare accanto una piccola fonte di calore, come una candela riscaldante schermata o una lampada a bassa intensità. Immaginate una ciotola di terracotta, ancora tiepida dal sole del pomeriggio, che accoglie tra le mani una pianta grassa dal tronco rugoso e antico. Ecco come dovrebbe sentirsi la Crassula in inverno: protetta, asciutta, appena scaldata.

Nel cuore dell’inverno, quando fuori il vento graffia i vetri e la luce indugia appena tra le tende, anche le piante sembrano respirare più lentamente. L’albero di giada non fa eccezione: richiede pazienza, intuizione, e un gesto gentile.

Perché, a primavera, quella stessa pianta tornerà a brillare di luce propria, con nuove foglie lucide e un’energia che solo chi l’ha protetta sa riconoscere.

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