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Pitosforo: come coltivarlo e usarlo per siepi eleganti

Piante & Fiori

Pianta ornamentale tra le più resistenti del Mediterraneo, il pitosforo regala verde e profumo tutto l’anno, con foglie lucide e fiori delicati. Adatto sia a siepi compatte che a vasi decorativi, conquista per la sua adattabilità.

Pitosforo
Pitosforo: come coltivarlo e usarlo per siepi eleganti

Facile da coltivare e gestire, il pitosforo sopporta bene vento, salsedine e potature frequenti. È la scelta perfetta se cerchi una siepe ordinata e resistente, oppure una pianta ornamentale per balconi soleggiati. Ma non tutte le varietà sono uguali: alcune crescono più in altezza, altre si allargano a cuscino. Ecco come riconoscerle e coltivarle al meglio.

Arbusto sempreverde, molto usato nei giardini mediterranei, il pitosforo si distingue per la sua resistenza e per l’effetto ordinato che conferisce agli spazi esterni. Predilige le zone soleggiate ma tollera anche la mezz’ombra, e può vivere a lungo con poche cure, purché riceva luce e terreno ben drenato.


Le foglie coriacee e lucide, unite ai piccoli fiori profumati, ne fanno una scelta popolare sia per chi cerca funzionalità, sia per chi desidera un tocco elegante. Dalle varietà compatte per bordure ai grandi arbusti da siepe, le possibilità di utilizzo sono numerose. Ma per ottenere una crescita sana e duratura, è utile conoscere le necessità della pianta in termini di esposizione, irrigazione e potatura.

Pitosforo: caratteristiche, forma e crescita della pianta

Dalle foglie ovali e coriacee ai fiori bianchi profumatissimi, il pitosforo colpisce per la sua estetica compatta e ordinata. Appartiene alla famiglia delle Pittosporaceae, originaria dell’Asia e dell’Oceania, ma oggi è naturalizzato in tutto il bacino del Mediterraneo.

Può presentarsi come piccolo alberello, arbusto tondeggiante o siepe compatta. La sua corteccia liscia e le foglie lucide lo rendono immediatamente riconoscibile, anche da lontano.


Quanto cresce il pitosforo e quanto diventa alto?

La crescita del pitosforo dipende dalla varietà. In media, una pianta adulta può raggiungere 2–4 metri di altezza, ma con potature regolari si mantiene facilmente tra 1,5 e 2 metri.

Le varietà da siepe hanno sviluppo più lento e compatto, mentre quelle ornamentali possono slanciarsi in altezza se non potate. In vaso la crescita è più contenuta, ma occorre rinvasare ogni 2–3 anni.

Le varietà più diffuse (tobira, tenuifoglio e non solo)

Tra le varietà più note si trovano:


  • Pitosforo tobira: foglie grandi, fiori bianchi, portamento tondeggiante. Ottimo per siepi medio-alte.
  • Pitosforo tenuifoglio: foglie sottili e allungate, effetto piumato, adatto a climi più freddi.
  • Pitosforo tobira “Nana”: versione compatta, ideale in vaso o bordure basse.
  • Pittosporum variegato: foglie screziate verde-bianco, per un tocco decorativo.

Ognuna ha un suo carattere, ma tutte condividono la rusticità e la scarsa richiesta d’acqua.

Pitosforo siepe: vantaggi, forma e manutenzione

Perfetto per creare barriere verdi compatte e ordinate, il pitosforo come siepe è tra le soluzioni più apprezzate nei giardini italiani. La sua forma regolare si presta bene a potature geometriche, mantenendo un aspetto pulito tutto l’anno.

Perché scegliere una siepe di pitosforo?

Rispetto ad altre specie, il pitosforo offre:


  • Bassa manutenzione e crescita regolare
  • Resistenza a vento, salsedine e inquinamento urbano
  • Adattabilità a diversi tipi di suolo
  • Compattezza del fogliame, ideale per schermare la vista
  • Fiori profumati in primavera, che attirano api e insetti utili
  • Lunga durata nel tempo, anche con minime cure

Una siepe di pitosforo può essere alta da 1 a 3 metri e cresce circa 20–30 cm l’anno, mantenendo la forma anche senza interventi costanti. La potatura due volte l’anno è più che sufficiente.

siepe di Pitosforo

Pitosforo sempreverde: copertura estetica tutto l’anno

Il carattere sempreverde lo rende perfetto per mantenere colore e struttura in ogni stagione. Anche d’inverno, infatti, le foglie restano verdi e lucide, senza ingiallire o cadere copiosamente.

Questa continuità visiva è ideale per giardini esposti o ingressi residenziali, dove una copertura costante dona ordine e protezione.


Come coltivare il pitosforo in vaso o in giardino

Non servono pollici verdi: coltivare il pitosforo in vaso o in piena terra è piuttosto semplice. La pianta si adatta a diverse condizioni, purché si rispettino alcuni accorgimenti legati a luce, terreno e annaffiature.

Esposizione ideale e clima adatto al pitosforo

Il pitosforo ama il sole pieno o la mezz’ombra, ma teme le gelate prolungate. Ideale per climi miti, si adatta anche a zone ventose o costiere.

In inverno, le varietà più delicate possono essere protette con teli traspiranti, mentre in vaso è consigliato spostarle in luoghi riparati.

Il terreno migliore è ben drenato, con sabbia o torba per evitare ristagni d’acqua. In giardino si può arricchire la buca con compost maturo.

Irrigazione, potatura e concime: cosa sapere

Durante il primo anno, l’annaffiatura deve essere regolare, ogni 4–5 giorni d’estate. Poi, le radici si adattano e basterà irrigare in caso di siccità prolungata.

Per favorire una crescita compatta e sana:

  • Potare due volte l’anno, a fine inverno e fine estate
  • Concimare in primavera con stallatico pellettato o concime a lento rilascio
  • Rimuovere rami secchi o danneggiati ogni stagione

In vaso, attenzione al drenaggio: utilizzare argilla espansa e fori sul fondo.

Pitosforo tobira vs tenuifoglio: differenze e usi

Quando si sceglie il pitosforo, spesso il dubbio è tra tobira e tenuifoglio. Entrambi sempreverdi e robusti, ma con peculiarità differenti.

Il tobira ha foglie più larghe e carnose, cresce compatto e rotondo. Perfetto per siepi formali o cespugli decorativi. Il tenuifoglio ha un portamento più leggero, con foglie lunghe e sottili che ondeggiano al vento: ottimo per bordure morbide e giardini dal gusto naturale.

Il tobira resiste meglio al caldo, il tenuifoglio regge fino a -5 °C. Anche i fiori differiscono leggermente nel profumo e nel periodo di fioritura (aprile–maggio per il tobira, leggermente anticipato per il tenuifoglio).

Errori da evitare con il pitosforo (cura e manutenzione)

Anche una pianta rustica come il pitosforo può soffrire, se trascurata. Ci sono errori comuni che possono comprometterne la salute.

  • Ristagno idrico: è tra le prime cause di marciume radicale
  • Potature drastiche fuori stagione, che indeboliscono la pianta
  • Eccesso di concime, che brucia le radici
  • Esposizione in ombra piena, che rallenta la crescita
  • Vasi troppo piccoli, che soffocano l’apparato radicale

Meglio prevenire che curare: osservare la pianta, toccare il terreno e adeguare le cure ai segnali visivi è il metodo migliore per mantenerla vigorosa.

Il pitosforo, con la sua eleganza rustica, continua a conquistare spazio nei giardini più curati e funzionali.