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Piumoni in lavatrice piccola: il metodo infallibile per evitare grumi e cattivi odori

Pulizie & Bucato

Piumoni e lavatrici piccole: una combinazione che sembra sbagliata in partenza. Eppure, con il metodo giusto, possono convivere senza drammi. Basta qualche accorgimento sensoriale, un pizzico di pazienza e l’istinto che si affina lavaggio dopo lavaggio.

Piumoni in lavatrice piccola: il metodo infallibile per evitare grumi e cattivi odori
Piumoni in lavatrice piccola: il metodo infallibile per evitare grumi e cattivi odori

Immagina una sera di novembre. Fuori, l’aria sa di legna bruciata. Dentro, il piumone ti avvolge come una nuvola calda: profuma di pulito, non ha un solo grumo. E tu pensi: “Ne è valsa la pena.” Il problema non è il lavaggio in sé, ma lo spazio. Nelle lavatrici da 5 o 6 kg, il rischio è che il piumone non abbia abbastanza aria per muoversi. Risultato: zone ancora umide, odori sgradevoli che si risvegliano dopo qualche ora, imbottitura che si sposta e si accumula.


Ma c’è un trucco, anzi più di uno. Gesti semplici, tutti da fare con lentezza. E una sequenza precisa, come una ricetta.

Preparare il piumone: il primo gesto che fa la differenza

Prima ancora di parlare di detersivo o centrifuga, serve osservare il piumone. Lo senti tra le dita: è sintetico, piuma d’oca, microfibra? Perché ogni materiale ha il suo respiro, il suo modo di reagire all’acqua e al movimento.

Per esempio: un piumone matrimoniale in piuma naturale pesa in media 2,5 kg, ma può arrivare a 3,2 con l’umidità. In una lavatrice piccola, è troppo. Meglio un piumone da una piazza o al massimo 1 piazza e mezza (peso a secco sotto i 2 kg), indicato sull’etichetta cucita a lato. Occhio: se l’etichetta indica “solo lavaggio a secco”, meglio rispettarlo o rivolgersi a una lavanderia.


Piega il piumone a fisarmonica o ad arrotolato largo, come si farebbe con un sacco a pelo. Così l’acqua potrà penetrare tra le pieghe. E se vuoi un trucco in più: infilalo in una federa grande, lasciandola aperta. Eviterà che si gonfi come un pallone e blocchi il cestello durante la centrifuga. Questo trucco funziona bene anche con piumoni in microfibra, più leggeri ma inclini a creare bolle d’aria.

Il lavaggio: detersivo liquido, palline e acqua non troppo calda

La temperatura giusta? 30 o 40 gradi, mai di più. A 60 il rischio è che le fibre sintetiche si deformino o che le cuciture cedano. Se il piumone ha inserti decorativi o bordature, controlla che non contengano materiali sensibili al calore.

Usa detersivo liquido, specifico per capi delicati o tecnici, e senza ammorbidente. Bastano due cucchiai: l’eccesso non si risciacqua bene e lascia un odore stantio. Se vuoi aggiungere profumo, opta per una goccia di olio essenziale (lavanda o tea tree) nella vaschetta.

Poi, il trucco delle palle: 2 o 3 palline da tennis, pulite, buttate nel cestello con il piumone. Durante la centrifuga, colpiscono l’imbottitura e impediscono ai grumi di formarsi. Puoi usare anche palline per asciugatrice in gomma o lana: funzionano meglio, e non fanno rumore.

Se la lavatrice ha il programma “capi voluminosi” o “piumoni”, usalo. Altrimenti, imposta un ciclo delicato con risciacquo extra e centrifuga a 800 giri. Il tempo medio? 1 ora e 15 minuti.


Piccolo accorgimento: a metà lavaggio, metti in pausa e gira il piumone. Serve a ridistribuire l’acqua, ma anche a controllare che non si sia arrotolato su sé stesso, impedendo un risciacquo uniforme.

L’asciugatura: il momento cruciale (e spesso trascurato)

Qui si gioca tutto. Un piumone lavato male si riconosce subito: ha quell’odore umido, un po’ dolciastro, che peggiora con il tempo. Per evitarlo, serve aria, tempo e… pazienza.

Se hai un’asciugatrice, imposta il programma “delicati” o “capi ingombranti” e aggiungi ancora le palline da tennis. Il tempo varia: da 1 a 2 ore per un piumone singolo. A metà asciugatura, estrailo, scuotilo bene e rimettilo dentro. Serve a evitare che l’imbottitura si accumuli in angoli nascosti.

Non hai asciugatrice? Allora scegli bene il posto. Meglio un luogo ventilato, coperto, lontano da fonti di umidità e non esposto al sole diretto: il sole secca, sì, ma può alterare i colori o irrigidire la fodera. Appoggialo orizzontale su uno stendino grande o su due sedie affiancate, rivestite con teli di cotone. Gira il piumone ogni 4 ore. Per asciugarlo bene ci vogliono anche 36 ore, specie in autunno.

Toccalo, annusalo, ascolta se scricchiola: solo così capirai se è davvero asciutto. Un piumone appena lavato non deve essere freddo al tatto: se lo è, c’è ancora umidità dentro.


Tre errori da evitare (anche se hai fretta)

  • Forzare la centrifuga sopra i 1000 giri: l’imbottitura si compatta, il piumone perde forma.
  • Lasciarlo accartocciato nel cestello: inizia a fermentare dopo 2 ore, soprattutto se la lavatrice resta chiusa.
  • Usare ammorbidente: rovina le fibre, appesantisce la trama e trattiene l’umidità. Se vuoi un effetto soffice, meglio un cucchiaio di aceto bianco nel risciacquo.

Meglio un lavaggio in meno che uno fatto male. Anche il profumo ne risente: un piumone ben lavato sa di pulito per settimane.

Profumo di pulito, leggerezza al tatto: il piumone, quando è lavato bene, cambia l’atmosfera della stanza. Anche in una lavatrice piccola, se sai come fare.

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