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Marze di melo, pero, ciliegio e susino: come prepararle ora per innestare a febbraio

Piante & Fiori

Nel cuore di novembre, quando la linfa si ritira silenziosa e gli alberi da frutto entrano nel loro riposo più profondo, è il momento perfetto per raccogliere e conservare le marze di melo, pero, ciliegio e susino. In questo stato dormiente, i rami giovani custodiscono la forza dell’albero, pronta a risvegliarsi con il primo tepore di fine inverno.

Marze di melo, pero, ciliegio e susino: come prepararle ora per innestare a febbraio
Marze di melo, pero, ciliegio e susino: come prepararle ora per innestare a febbraio

Preparare ora le marze è come mettere da parte una promessa: un gesto paziente che darà i suoi frutti solo con il tempo, quando febbraio porterà con sé la stagione degli innesti. Sono gesti lenti, silenziosi, che parlano il linguaggio della terra e del tempo: riti antichi che si ripetono ogni anno, uguali e sempre nuovi.


Ogni marza recisa in questi giorni porta con sé la memoria dell’estate e la speranza della primavera. È un piccolo frammento di vita sospesa, che chiede solo di essere custodito con cura fino al suo momento di rinascita.

Quando e perché preparare ora le marze di melo, pero, ciliegio e susino

La natura in autunno si ritira, ma sotto la corteccia il futuro si prepara. Tagliare le marze in questo periodo ha un vantaggio essenziale: i rami sono ancora carichi di vitalità, ma la linfa è ferma, e questo rende i tessuti più stabili, meno soggetti a marciumi o disequilibri.

Le marze da innesto sono rami giovani dell’anno, spessi quanto una matita, con gemme ben formate e distanziate. Vanno scelti solo da alberi sani, vigorosi e produttivi: la qualità del materiale di partenza farà la differenza nel futuro innesto.


Perché non aspettare febbraio? Perché a quel punto la linfa inizia a muoversi, e le marze perdono parte della loro energia silenziosa. Novembre e dicembre, invece, sono come un respiro trattenuto prima della primavera: il momento giusto per raccogliere ciò che servirà.

Le varietà che beneficiano di questa pratica includono:

  • Melo: predilige marze ben lignificate e gemme distinte.
  • Pero: richiede marze asciutte, provenienti da rami non troppo vigorosi.
  • Ciliegio: attenzione alla scelta di rami non troppo grossi, con gemme floride.
  • Susino: ottime marze da rami ben esposti, con crescita regolare.

In sintesi, preparare ora le marze significa lavorare con il tempo, non contro. Significa anticipare l’innesto per garantirgli il materiale migliore, pronto a germogliare quando la stagione lo permetterà.

Come scegliere e conservare le marze da innesto

Il taglio delle marze richiede attenzione e gesti precisi. Un ramo ben scelto è già un innesto riuscito a metà.

Come riconoscere una buona marza?


  • Ramo dell’anno, lignificato ma non troppo vecchio
  • Diametro simile a una matita
  • Presenza di 3-5 gemme ben distinte
  • Assenza di malattie, muffe o segni di stress idrico
  • Crescita regolare, senza biforcazioni o curve accentuate

Una volta raccolte, le marze vanno subito etichettate per varietà, e conservate in modo che restino vive ma dormienti. Due metodi sono particolarmente efficaci:

  1. In frigo
    Avvolgere le marze in pellicola o sacchetti di plastica, con carta assorbente leggermente inumidita. Vanno riposte nello scomparto verdura del frigorifero, tra 2 e 5 °C.
  2. In sabbia umida
    Un contenitore profondo, riempito con sabbia leggermente umida (non bagnata!), dove adagiare le marze orizzontalmente. Ideale una cantina fresca, stabile e buia.

Entrambi i metodi mantengono le marze fresche fino a fine inverno, evitando muffe e risvegli precoci. Ogni due o tre settimane, è utile controllarle: la carta non deve essere asciutta, la sabbia non deve indurirsi.

La cura con cui si conservano le marze è il primo passo verso un innesto vigoroso. Come un vino che riposa in bottiglia, queste piccole promesse vegetali aspettano il momento giusto per sbocciare.

Da fine febbraio: come e quando fare l’innesto

Quando l’inverno comincia a cedere il passo, e le giornate si allungano di luce tiepida, arriva il tempo dell’innesto. Da fine febbraio a metà marzo, la linfa torna a salire e i portainnesti si risvegliano. È il momento ideale per unire ciò che è stato preparato mesi prima.

Le tecniche più adatte per melo, pero, ciliegio e susino sono:

  • Innesto a spacco semplice o doppio: perfetto per rami più grossi, permette una buona aderenza delle marze
  • Innesto a corona: utile se si innestano più marze su un ramo più grande
  • Innesto a triangolo o a spacco inglese: più complesso, ma molto efficace su diametri simili

Qualche consiglio prezioso:

  • I portainnesti devono essere vivi, ben potati e in risveglio vegetativo
  • Effettuare l’innesto in giornate asciutte, evitando il gelo notturno
  • Sigillare con mastice o nastro da innesto per proteggere la ferita
  • Non dimenticare l’etichetta: la memoria del gesto è parte del suo successo

innesto di una pianta da frutto

A fine marzo, se tutto è andato bene, le gemme cominceranno a gonfiarsi. È il segnale silenzioso che l’innesto ha preso vita. Come un filo invisibile, la linfa avrà riconosciuto il legno straniero come parte di sé, e avrà iniziato a nutrirlo. In quel momento, il tempo della pazienza si trasforma in tempo di rinascita.

Dopo aver preparato le marze per gli innesti, puoi anche dedicarti alla cura delle siepi: scopri come e quando piantare, curare e potare il lauroceraso per avere un giardino rigoglioso tutto l’anno.

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