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Non buttare la foglia spezzata: puoi creare una nuova sansevieria

Piante & Fiori

Una foglia spezzata di sansevieria non è la fine di una pianta: è l’inizio di una nuova. Basta un taglio netto, un pizzico di pazienza e un vaso pronto ad accogliere la rinascita. Il momento giusto? Proprio ora, con l’autunno che rallenta la crescita e prepara il terreno (letteralmente) per nuovi inizi.

Non buttare la foglia spezzata: puoi creare una nuova sansevieria
Non buttare la foglia spezzata: puoi creare una nuova sansevieria

Non serve essere esperti, né avere il pollice verde più brillante del quartiere. Serve solo saper vedere oltre la rottura: ogni foglia spezzata può trasformarsi in una nuova pianta rigogliosa, perfetta per riempire angoli di casa con il suo verde grafico e resistente.


E proprio in autunno, quando la luce si fa più morbida e le stanze tornano a vivere, la moltiplicazione della sansevieria diventa un gesto poetico e pratico: recupero, rinascita, bellezza.

Come trasformare una foglia spezzata in una nuova sansevieria

La sansevieria è una guerriera. Le sue foglie carnose e appuntite, simili a spade, sopravvivono a stanze buie, innaffiature dimenticate e correnti d’aria. Ma anche le guerriere si spezzano. Un urto, una caduta, un trasloco: basta poco. Eppure, quella foglia rotta non è da buttare.

Per moltiplicare la sansevieria da foglia, bastano pochi strumenti:


  • Una foglia (o pezzo di foglia) spezzata, lunga almeno 8–10 cm.
  • Una lama affilata e pulita.
  • Ormoni radicanti (opzionali, ma utili).
  • Vaso piccolo con fori di drenaggio.
  • Terriccio leggero, drenante: ideale un mix per cactus o piante grasse.

Il segreto? Il taglio. Va fatto netto, obliquo o diritto ma sempre deciso, lasciando asciugare la base per 24 ore. Questo evita marciumi e prepara il tessuto alla radicazione.

Poi si pianta il segmento nel terriccio, con la parte inferiore (quella che era più vicina al suolo) rivolta verso il basso. Attenzione a non capovolgerlo: le nuove radici emergono solo nel verso giusto.

Basta ora attendere. Luce indiretta, niente acqua per almeno 10 giorni, poi innaffiature leggere ogni due settimane. In due o tre mesi, spunteranno le prime radici. In primavera, compariranno nuovi getti: foglie baby, dritte e tenaci.

Moltiplicare la sansevieria in acqua: il fascino lento delle radici

C’è qualcosa di magico nel vedere le radici nascere nell’acqua: bianche, filiformi, danzano lente come capelli in sospensione. La moltiplicazione della sansevieria in acqua è meno comune, ma affascinante e adatta a chi ama osservare ogni fase.

Dopo aver tagliato la foglia (o un pezzo), si lascia asciugare la base per 24-48 ore. Poi si immerge per pochi centimetri in un bicchiere di vetro con acqua a temperatura ambiente. Importante: cambiare l’acqua ogni 5-6 giorni per evitare muffe o stagnazione.


Nel giro di 3-5 settimane, se tutto va bene, compariranno i primi filamenti candidi. Radici esploratrici, pronte a cercare terra. Solo allora si potrà trasferire la talea in vaso, con la stessa cura descritta sopra.

L’effetto d’arredo? Minimal e sofisticato. Un vaso di vetro con talee in acqua illumina mensole e scrivanie, e regala l’emozione del divenire. Perfetto per chi ama la lentezza e la contemplazione.

Consigli per far crescere le nuove piantine sane e forti

La parte più difficile non è far radicare. È aspettare. La sansevieria non ha fretta: è figlia del deserto, e ogni suo gesto è misurato. Ma con qualche accorgimento, la nuova pianta crescerà dritta e fiera.

Ecco 5 suggerimenti utili:

  • Non forzare la luce: meglio luce indiretta e diffusa, lontano dal sole diretto.
  • Evita troppa acqua: la sansevieria teme i ristagni più di tutto. Meglio innaffiare poco che troppo.
  • Attendi i segnali: se la talea si ammorbidisce o annerisce, qualcosa non va. Ritaglia la parte sana e riprova.
  • Sii costante ma paziente: ogni foglia ha il suo tempo. Alcune radicano in 4 settimane, altre ne impiegano 8.
  • Non avere fretta di rinvasare: aspetta che la nuova pianta abbia almeno 2-3 foglie prima di spostarla in un vaso più grande.

E nel frattempo, osserva. Una pianta che cresce da una foglia spezzata insegna molto più del giardinaggio. Insegna a non sprecare, a dare tempo, a credere nelle seconde occasioni.


Quando una foglia spezzata diventa promessa

In un angolo della cucina o su un davanzale, quella talea silenziosa parla. Di resilienza, di bellezza che si rinnova, di mani che scelgono di non buttare. La sansevieria nata da una foglia spezzata non ha solo valore estetico. Ha una storia. Una piccola vittoria verde.

E mentre l’autunno scivola tra le finestre, e le giornate si accorciano, prendersi cura di una talea diventa un rito lento e pieno di senso. Basta poco: un vaso, una foglia, un po’ di attesa. E la promessa che da ogni rottura può nascere qualcosa di tenace.

Perché il verde, quando rinasce, non fa rumore. Ma cambia tutto.