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Tagliare le foglie di Sansevieria: il punto giusto che la fa ricrescere più forte

Piante & Fiori

Tagliare le foglie di Sansevieria nel punto giusto può stimolare una crescita più forte e sana: basta conoscere il momento adatto e dove intervenire per ottenere una pianta vigorosa e armoniosa, anche se alcune foglie sembrano compromesse.

Tagliare le foglie di Sansevieria
Tagliare le foglie di Sansevieria: il punto giusto che la fa ricrescere più forte

La Sansevieria, spesso chiamata “lingua di suocera”, è una delle piante da interno più amate: rustica, resistente, elegante. Ma anche le regine del verde ogni tanto hanno bisogno di un restyling. Foglie rovinate, piegate o semplicemente troppo alte possono compromettere l’estetica della pianta e rallentare la sua crescita. Capire quando e come tagliare le foglie di Sansevieria può fare la differenza tra una pianta che sopravvive e una che prospera.


La potatura, per quanto minima, è un gesto che comunica attenzione. Non si tratta solo di rimuovere il superfluo, ma di stimolare la rinascita. In questo articolo scoprirai qual è il punto esatto dove tagliare, quando è il momento migliore e come gestire al meglio la cicatrizzazione per evitare danni alla pianta. E se la tua Sansevieria ha foglie gialle o molli, niente paura: spesso basta una cesoia ben affilata e un taglio mirato per riportarla al suo splendore.

Perché tagliare le foglie della Sansevieria può farla rinascere

Non tutte le foglie della Sansevieria vanno tagliate, ma alcune possono diventare un ostacolo alla vitalità complessiva della pianta. Quando una foglia è gialla, piegata o macchiata, non solo è meno efficace nella fotosintesi, ma sottrae anche energia preziosa al resto del sistema vegetativo. Tagliarla può sembrare un atto drastico, ma in realtà è un investimento sulla crescita futura.

Le foglie danneggiate possono:


  • Ospitare muffe o parassiti
  • Favorire marciumi se toccano il terreno umido
  • Compromettere l’aspetto estetico della pianta
  • Rallentare la produzione di nuove foglie
  • Creare squilibri nella distribuzione delle risorse
  • Spingere la pianta a un “blocco” vegetativo difensivo

Quando si elimina una foglia in sofferenza, la pianta ridistribuisce le sue energie verso le parti sane, favorendo lo sviluppo di nuovi germogli dai rizomi. In pratica, è come togliere un peso morto: l’intero organismo ne beneficia.

Immagina la Sansevieria come una scultura vegetale. Ogni foglia tagliata con criterio può liberare spazio per una nuova linea, un nuovo slancio verso l’alto.

Il punto esatto dove tagliare per stimolare una crescita più vigorosa

Il nodo cruciale è dove tagliare. Un errore di pochi centimetri può causare infezioni o compromettere la ricrescita. L’obiettivo è recidere in modo netto, evitando strappi, e scegliere il punto in cui la pianta può reagire meglio.

Le linee guida principali sono:

  • Tagliare alla base, vicino al rizoma, se la foglia è totalmente compromessa
  • Tagliare a metà altezza solo se la parte bassa è ancora sana
  • Usare forbici o un coltello disinfettato e ben affilato
  • Evitare tagli obliqui: meglio una sezione netta e dritta
  • Lasciare un margine di 1–2 cm sopra il rizoma per favorire la cicatrizzazione

In particolare, se si vuole stimolare la crescita di nuovi getti, è consigliabile intervenire alla base della foglia, lì dove parte dallo spesso rizoma sotterraneo. Questo tipo di taglio segnala alla pianta la necessità di produrre nuovi germogli, spesso in coppia o in ciuffi.


Quando invece una foglia è troppo lunga o piegata solo in alto, si può tagliare parzialmente, mantenendo la parte sana: questo però rallenta la ricrescita rispetto a un taglio netto.

C’è un equilibrio tra chirurgia e arte in questo gesto. Una potatura ben fatta non si nota: si sente.

bella Sansevieria in vaso

Quando e come potare senza rischiare di danneggiare la pianta

La Sansevieria non ha bisogno di potature frequenti, ma intervenire nel momento giusto può fare la differenza. I periodi migliori sono la primavera e l’inizio dell’autunno, quando la pianta è più reattiva e può cicatrizzare velocemente.

Evita di potare nei mesi più freddi, a meno che non sia strettamente necessario per motivi sanitari (muffe, marciumi). In inverno la pianta entra in una sorta di riposo vegetativo e reagisce con più lentezza.


Per eseguire una potatura corretta:

  • Sterilizza gli attrezzi prima e dopo l’uso
  • Taglia solo le foglie danneggiate, molli, gialle o contorte
  • Evita di tagliare troppe foglie contemporaneamente
  • Controlla che il substrato non sia troppo umido nei giorni successivi
  • Applica cannella in polvere sul taglio per evitare infezioni (rimedio naturale)
  • Non lasciare le foglie tagliate nel vaso: favoriscono muffe

Dopo la potatura, la pianta potrebbe sembrare più spoglia, ma nel giro di qualche settimana inizierà a produrre nuove foglie più forti e dritte. L’effetto è simile a quello che si ottiene con una potatura ben calibrata su un bonsai: si toglie il superfluo per riscoprire l’essenziale.

E se non vuoi buttare via le foglie tagliate, puoi usarle per tentare una propagazione. Taglia la foglia in segmenti di circa 7–10 cm, lasciali asciugare un paio di giorni e poi piantali in un terriccio leggero: con un po’ di pazienza nasceranno nuove piante.

Il taglio, se fatto con attenzione, non è una fine: è un nuovo inizio. Come un raggio di sole che filtra tra le tende e invita a rialzarsi, anche una foglia recisa può essere l’inizio di una piccola rivoluzione vegetale.

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